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Antonio Maria Ferro*
Il pensiero di Giovanni Jervis sulla relazione d’aiuto: un importante contributo nella formazione degli operatori in Psichiatria
RIASSUNTO
L’autore descrive il pensiero di Giovanni Jervis sulla relazione d’aiuto a partire dalla propria riflessione su come egli sia stato aiutato da Jervis stesso a sviluppare un modo di fare psichiatria che fosse sempre attento e rispettoso per “l’Altro da noi” e per la politica della vita quotidiana.
L’obiettivo della costruzione del benessere psichico è un processo dinamico che prosegue per tutta la vita: questo riguarda anche il nostro modo di operare, da un lato per superare o almeno lenire i disturbi mentali, dall’altro per preservare la tenuta mentale di un Dipartimento di Salute Mentale e dei suoi operatori.
La terapia istituzionale mantiene quindi questo doppio obiettivo “maturativo” con realismo e senza illusioni idealistiche ma anche senza indulgere a pessimismi sulla natura umana e sull’inguaribilità: pessimismi che troppo spesso hanno avuto ed hanno una funzione autogiustificatoria per il non fare nulla o il fare male.
PAROLE CHIAVE
Relazione d’aiuto, empatia, politica della vita quotidiana, la bottega della psichiatria.
* Direttore Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze – ASL 2 Savonese
Cesare Romano*
La psicosi di Laio e il transgenerazionale
L’autore rilegge il mito di Edipo, come raccontato da Sofocle nell’Edipo Re, come se si trattasse di un caso clinico. In particolare, applica alla rilettura del mito la teoria transgenerazionale, utilizzando i contributi di Käes, Faimberg, Enriquez e dedica ampio spazio alle teorie di Piera Aulagnier che utilizza per illustrare la paranoia di Edipo, che l’autore considera un lascito transgenerazionale della psicosi del padre Laio. Anche il parricidio e l’incesto vengono considerati una eredità della psicosi paterna. La ricerca di Edipo riguardo alle proprie origini viene ricondotta nell’ambito della costruzione di una teoria delirante delle origini. Rifacendosi anche alla lettura anamorfica della tragedia effettuata da Maiullari, l’autore indica alcune incongruenze della lettura freudiana del mito.
Edipo, transgenerazionale, genealogia, psicosi in eredità, paranoia, teoria delirante delle origini
*Psichiatra e psicoterapeuta del D.S.M. dell’A.S.L. 16 del Veneto.
Enrico Varrani*
La solitudine dell’operatore ed il ruolo dell’équipe
In questo scritto viene preso in considerazione il sentimento di solitudine che l’operatore psichiatrico può vivere all’interno dell’équipe; tale sentimento può condurre ad un indebolimento del senso di sicurezza che l’operatore pr ova nella sua relazione col paziente. La relazione terapeutica può essere grandemente danneggiata dall’esistenza di stati emotivi come la solitudine ed il conseguente isolamento.
Vengono prese in esame le fonti da cui esso origina ed i rimedi che il gruppo curante può adottare per attutirlo.
Sentimento di solitudine, équipe, sicurezza, coesione, integrazione.
* Psichiatra, ha lavorato per oltre trent’anni nelle Istituzioni Pishciatriche Pubbliche in provincia di Milano, è membro associato dell’Istituto Italiano di Psicoanalisi di gruppo e insegna alla Scuola di Milano dell’I.I.P.G.
Il Vaso di Pandora, Dialoghi in psichiatria e scienze umane Edizioni La Redancia - vaso.pandora@redancia.it Iscrizione al Tribunale di Savona n. 418/93 - ISSN 1828-3748